Re Sole splendeva alto nel cielo, forte della sua immensa e irrinunciabile forza, che determinava la vita e la morte, le stagioni, il sonno e la veglia ... l'esistenza stessa di Madre Terra.
Anche il titolo di questo racconto è un biglietto scritto di pugno da mia mamma e scivolato improvvisamente dal cielo: ormai ha imparato a tenermi compagnia così.
Quando mi parli, non usare paroloni, non fare lunghi discorsi complicati, non mi imbonirai raccontando chi conosci; non parlarmi di successi o di riconoscimenti, non cercare di inebriarmi con il tuo ruolo nel mondo, non mi ricordare le tue doti.
Comincio col dire che l'immagine eterea della tavola di copertina non ha nulla a che fare con il mio rapporto con la pazienza, ma con il fatto che il titolo è un messaggio arrivato dal cielo.
Felicità
In un momento in cui, leggendo i miei testi, mi ritrovo avvolta da un pessimismo verghiano, in piena pandemia con il conteggio dei morti che non cala e la primavera che fa fatica a far sbocciare i fiori, mi ritrovo a parlare di felicità.
Il furgoncino del Venerdì
Un'amica ha organizzato per il nostro quartiere la consegna del pesce fresco.
Questo racconto è per te, che nascendo mi hai messa al mondo. Per te che hai negli occhi la luce dell'estate e la malinconia dell'autunno.
Questo non è uno dei miei soliti racconti, ma voglio scriverlo perché spero di essere propositiva e d'ispirazione.
La goccia che fa traboccare il vaso è una metafora piena di sfumature e interpretazioni.
"Per niente facili uomini sempre poco allineati
La cucina della mamma
La cucina materna è il luogo dei profumi, delle luci, dei suoni, dei vecchi cucchiai di legno, delle padelle bruciacchiate sul fondo e con i contorni irregolari, del frigorifero disordinato, della dispensa piena di scorte, della cappa che non funziona più, della cassapanca che deve essere riparata da una vita... è il luogo che racconta la nostra...
A Carnevale facciamo qualcosa di rivoluzionario e certamente originale: gettiamo la maschera!