“L’uomo è diventato un’appendice del rumore” Max Picard

05.05.2021

Carissimo Pinocchio,

Quando mi parli, non usare paroloni, non fare lunghi discorsi complicati, non mi imbonirai raccontando chi conosci; non parlarmi di successi o di riconoscimenti, non cercare di inebriarmi con il tuo ruolo nel mondo, non mi ricordare le tue doti.

Ancor di più e allo stesso modo, non dire quello che sai che vorrei sentire, non inventare scuse, non cercare di impietosirmi, non inscenare un personaggio.

Dimmi invece cosa senti, con semplicità, aprimi il tuo mondo, sii generoso, fammi entrare nel tuo cuore.

Io ho bisogno di sincerità, di verità, di entrare in contatto, non di essere impressionata o convinta o peggio ancora raggirata.

In questo modo la magia che utilizzo per aiutarti a diventare un bambino vero non può funzionare e la mia bacchetta magica non riesce a ricevere l'energia necessaria.

Questi mezzi io e la mia bacchetta li riconosciamo e tu sei ancora troppo giovane per immaginare di scalfire la corazza che ho costruito in tanti anni di vita: gioie, delusioni, ferite e persone; le tante persone che, prima che tu incontrassi il gatto e la volpe, hanno provato a farmi seminare qualche monetina senza riuscire a convincermi.

Oggi però non è uno di quei giorni, oggi sono qui seduta davanti a te, guardandoti negli occhi per sapere quale sia la tu verità, quella verità che riavvicina e che è fatta di semplici parole capaci di farci sentire in sintonia.

Oggi i nostri calici sono pronti a unirsi per celebrare un altro capitolo, una crescita, l'affinità nella differenza.

Tu sai di cosa parlo, sai che solo lungo il sentiero della sincerità potremo ripartire insieme per un nuovo capitolo, più consapevole, più maturo, alla pari, con complicità, riconoscendoci reciprocamente, senza bisogno di interpretare una parte. In comunione, solidarietà, partecipazione.

Condizioni indispensabili perché io possa continuare a darti forza e aiutarti a trovare la tua strada.

È arrivato quel momento, come quando una mamma smette di allattare, quando un bambino fa i primi passi, quando ti accompagnano a scuola per il tuo primo giorno.

In questo giorno in cui candidi fiori di primavera resistono e risplendono sotto un temporale animato da nuvoloni scuri, voglio invitare a tavola con noi la verità e la purezza che illuminano il buio, oggi voglio che tu cresca, dando al tuo cuore l'opportunità di essere una persona vera; voglio che, passo dopo passo, tu possa imparare l'importanza della sincerità nelle relazioni umane e che tu faccia diventare un valore la coesistenza della tua purezza con il tuo lato oscuro, senza nasconderli dietro a falsità.

Questa magia non mi è consentita, solo tu puoi compierla.

Autore ✍️: Deborah Esposito

Immaginando un ipotetico dialogo tra Pinocchio e la Fata Turchina

Racconti di Ospitalità - blog personale di Deborah Esposito
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