Volate alto e abbassate le aspettative (M.Z- mio ex capo)

01.09.2020

Una piccola farfalla dalle magiche ali, consapevole della brevità della vita terrena, volle organizzare una cena speciale per condividere la gratitudine che provava per i suoi due grandi amici: il leone e lo scorpione.

Un'amicizia da sempre difficile, perché le differenze erano importanti e spesso la farfalla preferiva volare sola; ma le vere amicizie resistono al tempo, allo spazio e ai cambiamenti, non hanno bisogno di spiegazioni, sono sentimenti che rimangono immutabilmente ancorati al cuore.

La farfalla, benché la sua memoria cominciasse a traballare, non aveva dimenticato la gioia e l'affetto che provava per i suoi amici e il modo in cui avevano arricchito i suoi giorni tra cielo e prati. Nella dimenticanza i fatti si trasformano col tempo in emozioni, sentimenti che animano un nuovo modo di vedere la nostra stessa vita e quella degli altri, che ammorbidiscono il giudizio e fanno crescere la tolleranza.

La farfalla aveva capito quanto fosse preziosa la compagnia di chi le faceva palpitare il cuore. I suoi amici le avevano procurato tanti danni ma l'avevano fatta sentire viva è piena di amore, questo le bastava.

Preparò una tavola di fiori in giardino con tutto quello che poteva recuperare nel suo piccolo spazio di mondo: nettare, succhi e polpa di frutta matura, piccole bacche, fragole selvatiche e acqua aromatizzata con camomilla per dissetare e ammansire i suoi ospiti.

Sperava che quella tavola fiorita potesse creare un equilibrio nella diversa natura degli invitati. Fece accomodare i suoi ospiti su quel morbido tappeto di fiori che aveva preparato per loro. Cominciò una gradevole conversazione durante la quale la farfalla spiegò loro che il suo destino l'avrebbe portata lontana, era serena perché consapevole, finalmente aveva accettato ciò che era, un essere fragile pieno di difetti e mancanze, poco concreto, più vicino al cielo che al mondo terreno, che comunque amava.

Le sue ali erano diventate pesanti, ma la sua anima era sempre più leggera e pronta ad esplorare i mondi fino a quel momento solo sognati. Fino ad allora aveva danzato nel cielo senza conoscerne la magia, ora sentiva che la sua danza era parte dell'aria che la faceva volare.

Era felice e sperava di condividere quella felicità perché amava la sua natura e il suo destino, voleva seguirlo con la leggerezza che era parte di lei. Il leone e lo scorpione la ascoltarono in silenzio, stupiti dalla bontà dello strano menù proposto, molto lontano dalla loro dieta abituale.

Gli effetti non furono quelli che la farfalla sperava: gli zuccheri avevano inebriato i loro sensi poco abituati a quel tipo di alimentazione, rendendoli emotivi, ansiosi e lunatici.

Quando la farfalla si interruppe i due predatori si guardarono per un attimo negli occhi vedendo l'uno nell'altro la causa del l'imminente volo verso il nuovo destino della farfalla, si alzarono di scatto buttando all'aria ogni cosa e diedero luogo ad un inedito e violento duello.

Nella loro foga di sovrastarsi a vicenda non si accorsero che la farfalla era già volata via in silenzio, leggera come mai lo era stata fino a quel momento.

Rimasero soli in silenzio, traditi dal loro stesso desiderio di ottenere qualcosa che non apparteneva a nessuno dei due.

Autore: Deborah Esposito

Liberamente e umilmente ispirata dalle favole di Esopo e dedicata con tutto il cuore ad un'amica che danza come una farfalla e che sta vivendo un momento particolare.

Racconti di Ospitalità - blog personale di Deborah Esposito
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