Tutto ciò di cui uno aveva bisogno era un cortile pieno di luce. (Henry Roth)

02.09.2020

La signora Isa ci accoglie sulla soglia con un sorriso.

"Buongiorno e benvenuti. Dovete abbassare un po' la testa per entrare, non ci fanno alzare la porta perché questo è un edificio storico, una volta gli italiani erano più piccoli".

... e poi: "che bella gioventù, chi sono questi bei giovanotti? Figli? Nipoti?"

È così che veniamo invitati ad entrare dalla padrona di casa, cuore pulsante della Trattoria Casottel, pronta a cucinare per noi. Lei ha realizzato questo progetto più di 40 anni fa e lei è il vero motivo per cui tutti adorano questo luogo.

Già respiro aria di serenità e spontaneità.

Per fortuna il tempo è gentile, così, come richiesto, possiamo accomodarci in giardino. Siamo in nove e la nostra tavolata splende sotto ad un pergolato ricoperto da un vigneto colmo di grappoli dolci e scuri, mentre sopra il cielo azzurro illumina la tavola.

Non è stato un pranzo al ristorante, è sembrata di più una domenica in famiglia, di quelle in cui le magiche mani della nonna preparano le delizie di stagione tipicamente milanesi, mentre tutti attendono seduti nell'accogliente cortile in cui ognuno ha il suo angolo di privacy e bellezza.

C'è modo di alzarsi dal tavolo, proprio come nelle grandi tavolate in famiglia.

Chi si apparta per una sigaretta, chi per vedere il gran premio dal suo telefonino (proprio come si faceva una volta con le radioline), chi chiacchiera al tavolo e furtivamente mangia qualche chicco d'uva e chi come me passeggia nel cortile che in parte, viste le grandi dimensioni, non è impegnato dai tavoli.

Proprio dietro alla porzione di giardino alle nostre spalle, attraverso un comodo passaggio si accede ad un angolo pieno di fascino e di poesia con un pergolato in ferro che in parte ospita la vite.

C'è anche un'antica grande voliera, così grande che potrebbe essere arricchita da vasi di fiori su più livelli; c'è anche un locale chiuso... non so che cosa si nasconda dietro a quella porta, ma devo ammettere che mi incuriosisce in quanto si presenta proprio come un forziere di vecchi tesori, infine una porzione di edera e prato completano questo angolo appartato.

È incredibile come la possibilità di fermarsi ad ammirare la bellezza delle piccole cose apra sempre la nostra mente, è nato così un giardino incantato appartenente ai nostri pensieri e ai nostri sogni.

Mi sono immaginata seduta qui, ad un tavolo con braciere posto al centro a consumare un'esclusiva cena romantica in mezzo al profumo degli aromi, sotto le stelle di un inverno Lombardo.

Chiacchiero con le mie amiche, loro sarebbero felici di godere di quel piccolo angolo per curare un orto, o semplicemente appartarsi per fumare, leggere e pensare, nella voliera immaginano una piccola libreria e sotto il pergolato un dondolo.

Tra fantasia, risate e buon cibo il tempo vola, sono quasi le 5. Dobbiamo proprio andare, salutiamo e ringraziamo di nuovo tutti coloro che hanno reso unico questo momento all'aperto, scambiamo le ultime 4 chiacchiere con la signora Isa e torniamo a casa felici per aver passato una bella domenica in cortile sotto l'uva matura e dolce, non di certo in un semplice ristorante, è stato come essere accolti a casa di qualcuno che ci vuole bene.

Nei nostri sorrisi felici c'è già nostalgia per la serenità condivisa e che speriamo presto di replicare.

Autore: Deborah Esposito

Dedicato a tutto lo staff della Trattoria Casottel, ai miei affetti e agli amici più cari con cui ho condiviso il mio tempo.

Racconti di Ospitalità - blog personale di Deborah Esposito
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