Il tempo non va misurato in ore e minuti, ma in trasformazioni. (Fabrizio Caramagna)

Sono davanti al mio PC a scrivere da un paio d'ore. 

Mi alzo per prendere una boccata d'aria, esco in balcone e osservo il mio oleandro chiedendomi come sia possibile che un fiore così bello e profumato possa rappresentare l'oblio. 

Come dimenticare ciò che ai nostri occhi sembra bello? Difficile lasciare andare, voltare pagina, lasciarsi alle spalle un passato a cui siamo legati, spesso nostro malgrado. 

Tuttavia nel momento in cui ci liberiamo possiamo guardare avanti. 

Ecco la bellezza dell'oblio: dimenticare significa sciogliere i lacci che ci tengono prigionieri e ostacolano il nostro cammino. ...

Ho un'amica, Desi, la nostra amicizia è cresciuta negli anni mentre costruivamo un progetto insieme, ma i percorsi finiscono con un traguardo e il nostro traguardo l'abbiamo raggiunto, non importa come, ma siamo arrivate alla fine di questo cammino. Rimane l'affetto costruito con reciproca accettazione, costanza, comprensione delle divergenze e delle diversità, che sono diventate un valore che ci ha rese più empatiche e sensibili. Vorrei che questa amicizia crescesse da oggi in avanti, in modo gratuito, senza obiettivi che ci impegnino, solo per il piacere di condividere le nostre emozioni e nuove storie. Solo così l'affetto potrà diventare solida roccia di un rinnovato cammino insieme, ovunque ci conduca. 

Le mie semplici riflessioni mattutine sono un un po' nostalgiche, decido di trasformarle in un'idea di ospitalità, racconterò le mie emozioni a Desi a tavola, i racconti attraverso la tavola sono il nostro modo di descrivere le emozioni. Ho pensato ad una mise ne place adeguata, le preparerò un buon piatto ricco di sapori come sono io e potremo iniziare una nuova storia, ognuno la sua, ma unite nell'affetto. Il piatto? Preparerò i calamari ripieni che Desi ama, ognuno ha la sua ricetta, io li faccio al sugo. Un gusto avvolgente e pieno come siamo noi. 

Autore: Deborah Esposito