E vennero a trovarci le prime luci del mattino come se fossero le prime parole di una storia d’amore. (Emily Dickinson)

04.08.2021

Appartenenza alla terra e amore per il mare.

In me queste due passioni coesistono; a collegarle sono le lunghe spiagge dorate dell'Adriatico.

Spiagge che Corrono attraverso la costa, che percorro a piedi scalzi la mattina, quando l'alba regala cieli rosa che si riflettono nel mare, ogni giorno diversi, come diverse sono le nuvole, quando il sole dona loro colori caldi e splendenti e le trasforma in strane figure magiche e luccicanti.

Il mare intanto balla sulla riva portando quei colori fino alla terra, ove anche noi possiamo immergerci nella meravigliosa giostra del sole che sale dal mare.

I miei piedi affondano nella sabbia umida del bagnasciuga, ma i miei pensieri seguono lo sguardo fino all'orizzonte senza ostacoli, senza limiti, senza interferenze; si uniscono alla schiuma delle onde che danzano sulla riva colorate d'oro e infiammate dalla palla di fuoco che emerge lungo la linea del mare.

Non serve altro quando ci si sente parte di un immenso acquarello, accontentandosi di essere piccoli come un granello di sabbia.

Quando il sole è finalmente alto nel cielo, scappo dalla confusione, dai tipici suoni dell'estate, dal persistente profumo degli abbronzanti, dagli annunci degli animatori, dagli adulti assopiti al sole, dagli appelli per i bimbi smarriti.

Non amo partecipare ai riti delle estati platinate, preferisco cogliere gli aspetti più intimi e unici che le vacanze mi regalano, la presenza delle persone care, ma anche l'opportunità di assaporare la bellezza che mi circonda in totale solitudine, cucinare piatti semplici, fare un sonnellino dopo pranzo. Nel tardo pomeriggio mi concedo solo un bagno in mare con mia figlia, toccata e fuga, solo noi due.

All'imbrunire, quando gli ombrelloni si chiudono e le prime ombre della notte trasformano il mare in un severo guardiano vestito di scuro, che cammina lento lungo la riva, alcune volte ritorno sul lungomare con gli amici: i lettini diventando una tavola improvvisata, ci si siede in cerchio e si consuma lo street food del luogo, preparato però dal ristorante di fiducia. Si apre un prosecco, si ascolta buona musica, si chiacchiera allegramente, ci si lascia cullare dall'umidità della notte e qualcuno riesce pure ad addormentarsi.

autore ✍️: Deborah Esposito

Dedicato a Rosa, Antonio, Claudio e Martina, che hanno condiviso con me albe e tramonti di una tranquilla vacanza.

Racconti di Ospitalità - blog personale di Deborah Esposito
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